19 concerti, 11 ospiti, 6 regioni toccate fisicamente, 14 idealmente. Tante, tantissime persone incontrate. In sintesi: 2000 km d’Amore, Unione, Resistenza – a due e quattro zampe. Questo Il Cammino di Sanremo che ha condotto Giovanni Del Grillo in un vero e proprio pellegrinaggio musicale da Roma alle porte dell’Ariston, al centro della Città dei Fiori.
Oltre il fragore dei riflettori – racconta Giovanni – abbiamo trovato quello che che speravamo esistesse ancora: una spaventosa fame di Poesia e di Bellezza che torce gli stomaci della gente di tutte le età. Dalla nostra abbiamo la sorridente convinzione di aver iniettato un pizzico di Umanità nei pilastri di cemento armato che sorreggono il sistema musicale e culturale italiano. La coscienza del Paese merita di più, urge un cambio di rotta, non solo nella musica. Ascoltare il punto di vista dell’altro è un atto rispetto nei confronti della propria stessa intelligenza.
Con l’approccio del flâneur, ovvero del passeggiatore svagato più che dello sportivo camminatore, Giovanni Del Grillo ha scelto di raccontare la sua musica, e la sua autentica anima di cantautore, compiendo un vero e proprio cammino da Roma a Sanremo: tre settimane lungo monti, valli, teatri e locali di questo nostro Belpaese che la canzone d’autore ha ampiamente contribuito a scriverla e che sembra essersi scordato delle sue origini, appeso dietro un miraggio di lustrini e di apparenze. Al suo fianco in questo peregrinare, Giuseppe Trusso Sfrazzetto, sociologo. E il suo manager più efficiente e sicuramente più fedele, il cane Max, che lo ha accompagnato sondando letteralmente il terreno, albero per albero, pietra per pietra.
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