Raffaella Carrà, Felicità Tà Tà
1974, CGD
Copertina: Chiara Samugheo
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La copertina dell’album “Felicità Ta Ta” (1974) di Raffaella Carrà rappresenta l’incontro di due straordinarie figure femminili che hanno rivoluzionato i rispettivi campi artistici negli anni ’70. Da un lato Raffaella Carrà, l’icona assoluta dello spettacolo italiano che stava conquistando il mondo con la sua energia travolgente, dall’altro Chiara Samugheo, la prima donna fotografa professionista d’Italia e “fotografa delle dive”.
L’album “Felicità Ta Ta”, che include il celebre brano “Rumore”, rappresentò una tappa fondamentale nella carriera internazionale di Raffaella Carrà. Con oltre 10 milioni di copie vendute, l’album catturò lo spirito innovativo e l’energia travolgente che caratterizzavano gli anni ’70. La scelta di affidare la copertina a Chiara Samugheo non fu casuale: entrambe le artiste incarnavano lo spirito di emancipazione femminile dell’epoca. L’incontro delle due donne hanno spezzato le convenzioni del loro tempo: Raffaella portando una sensualità libera e gioiosa nella televisione italiana, Chiara affermandosi come professionista in un mondo, quello della fotografia, dominato dagli uomini.
Chiara Samugheo
Origini e Formazione (1935-1950)
Nata a Bari il 25 marzo 1925, (ma amava dire fosse nata 10 anni dopo), Chiara Samugheo, nome d’arte di Chiara Paparella, crebbe in una famiglia borghese pugliese. Il suo cognome artistico deriva da un paese della Barbagia sarda, scelta che rifletteva il suo spirito libero e anticonformista.
L’Inizio della Carriera (1950-1960)
Tutto iniziò dal bar Jamaica dove un produttore cinematografico, colpito dalla sua bellezza, le propose di intraprendere la carriera di attrice. Tuttavia, fu l’incontro con Pasquale Prunas, fondatore del giornale “Sud” e successivamente suo compagno di vita, a dare una svolta decisiva alla sua vita. Come racconta la nipote Daniela Ciriello: “Prunas, resosi conto del carattere estremamente indipendente di mia zia, capì che sarebbe stata meglio dietro una camera piuttosto che davanti”.
La Prima Fotografa Professionista d’Italia
Chiara Samugheo è personalità di importanza internazionale. È stata la prima donna a diventare fotografa professionista in Italia. Questa posizione pionieristica la rese un modello per le generazioni future di donne che desideravano affermarsi in campi tradizionalmente maschili.
L’Epoca d’Oro: Gli Anni ’60 e ’70
Grande fotografa delle dive negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, da Liz Taylor a Monica Vitti, da Shirley MacLane a Sophia Loren, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida. Chiara Samugheo passerà alla storia per esser stata la fotografa delle stelle, lei che una stella avrebbe potuto esserlo senza sforzo, per avvenenza e spiccata personalità. Sarà ricordata per aver immortalato in scatti di selvaggia bellezza le attrici della Dolce vita.
Carriera Internazionale
La fama della Samugheo crebbe: lavorò a Hollywood, in Spagna, in Russia, in Giappone; fu ospite dello Scià di Persia e del produttore hollywoodiano Joe Pasternak. La sua capacità di muoversi con disinvoltura nei circoli internazionali più esclusivi testimonia la sua straordinaria personalità e professionalità.
Gli Ultimi Anni e il Ritorno in Francia
Dopo aver vissuto a Roma per diversi anni, nel 1987 si trasferì a Nizza, dove aprì il suo atelier in Rue Droite. Questo trasferimento rappresentò una nuova fase della sua vita, caratterizzata da una maggiore riflessione artistica e dal consolidamento della sua eredità fotografica.
L’Archivio e l’Eredità
Il corpus principale della sua produzione lo ha donato qualche tempo fa al Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma. Questo gesto dimostra la sua volontà di preservare e tramandare il suo lavoro alle future generazioni.
La Scomparsa
È scomparsa a 96 anni, in una residenza per anziani, il 13 gennaio 2022 nel capoluogo pugliese, dopo il suo ultimo trasferimento in Costa Azzurra, in una fase avanzata della sua vita.
L’Eredità Artistica e Sociale
Chiara Samugheo rappresenta molto più di una semplice fotografa: è stata una pioniera dell’emancipazione femminile, una professionista che ha saputo imporsi in un mondo maschile, un’artista che ha documentato un’epoca irripetibile della cultura italiana e internazionale. Le sue fotografie delle dive degli anni ’60 e ’70, inclusa quella di Raffaella Carrà per “Felicità Ta Ta”, costituiscono un patrimonio visivo che racconta la trasformazione della società italiana e l’emergere di nuovi modelli femminili di libertà e indipendenza.
La sua storia personale si intreccia con quella delle donne che ha fotografato, creando un affresco unico di un’epoca in cui le donne stavano conquistando nuovi spazi di espressione e libertà, sia davanti che dietro l’obiettivo.

