Marillion, Script For A Jester’s Tear
1983, EMI
Copertina: Mark Wilkinson
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La copertina del primo disco dei Marillion è stata ideata da Mark Wilkinson insieme con Fish, leader del gruppo. L’idea di Fish è di collocare Jester (il personaggio vestito da Jolly) in un ambiente domestico piuttosto depresso, in cui disordine e sporcizia pervadono tutte le superfici. Il protagonista sta cercando di comporre musica con l’ausilio di un violino, ma le note non gli escono e la tristezza gli riempie gli occhi di lacrime.
Osservando per intero la copertina aprendola, troveremmo un sacco di riferimenti musicali e personali di Wilkinson. Lo strano uso della prospettiva, ha fatto si che si potesse enfatizzare ciò che l’autore voleva si notasse prima.

Si notano a terra, vicino ai piedi, la bottiglia con il nome Jo alla lattina col nome Mark. Sempre a terra vicino al camino, ecco gli LP “A Saucerful of Secrets” dei Pink Floyd e “Do You Dream in Colours” di Bill Nelson, oltre a “Market Square Heroes” e “He Knows, You Know” di loro produzione. Riviste e quotidiani sparsi sul letto,“Kerrang!” e “The Daily Mirror”. Nella custodia del violino vi è un foglio su cui sono appuntati stralci del testo nientemeno che di “Yesterday” di Lennon – McCartney.
Sopra il camino un ritratto di donna, che vorrebbe richiamarsi al celebre dipinto “The Bridesmaid” di Sir John Millais, importante artista di scuola preraffaellita vittoriana, dove la damigella rappresentata è Ophelia, citata nel brano “Chelsea Monday”.

A lato del camino osserviamo i poster dei singoli pubblicati sino a quel momento dai Marillion. Un camaleonte fa capolino dallo schienale della sedia. Insieme al giullare, diverrà uno dei loro simboli.
Mark Wilkinson
Mark Wilkinson (nato a Windsor il 3 ottobre 1952) è un illustratore britannico specializzato in copertine di album discografici. È conosciuto e apprezzato per i suoi dettagliati artwork surrealisti che ha creato per numerose band soprattutto britanniche.
Il breakthrough di Wilkinson avvenne attraverso la sua associazione con la band neo-prog dei Marillion negli anni ’80. Successivamente progettò artwork per la carriera solista del loro cantante Fish, così come per band come Judas Priest e Iron Maiden. Sebbene sia esperto in diverse tecniche, è considerato un maestro dell’aerografo.
Negli ultimi trent’anni ha lavorato come illustratore freelance. Le sue illustrazioni sono state utilizzate in una vasta gamma di formati, dalle copertine di libri e riviste, a copertine di dischi e manifesti per la pubblicità e il merchandising.
Anche se Wilkinson è sempre identificato come il disegnatore di artwork per i Marillion e per Fish, disegnò anche cover di album e poster dei concerti per molti altri gruppi, fra cui Iron Maiden e Judas Priest, e anche per varie cose per i Bon Jovi, Jimmy Page, The Who, Europe, The Darkness e Kylie Minogue.
Quando Fish lasciò i Marillion per intraprendere la carriera solista, portò con sé l’illustratore Mark Wilkinson consolidando ulteriormente il loro sodalizio artistico.
Nel 2012, la sua copertina per l’album “Fugazi” dei Marillion del 1984 fu scelta da Gigwise come la 29ª più grande album art della storia.

Al di fuori della musica, disegnò anche numerose copertine di libri, fumetti e altri incarichi. Nel 2000 il cantante Fish e Wilkinson collaborarono nella scrittura di un libro, “The Masque“.
Mark Wilkinson è diventato una figura iconica nel mondo dell’arte per album, creando un corpus di lavori che ha definito l’estetica visiva del progressive rock e dell’heavy metal britannico per oltre tre decenni. Il suo stile surrealista e iperrealista, unito alla maestria tecnica dell’aerografo, lo ha reso uno degli illustratori più riconoscibili e apprezzati dell’industria musicale.

