AA.VV., The Blues Brothers (Original Soundtrack Recording)
1980, Atlantic
Copertina: David Alexander
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“The Blues Brothers” (1980), diretto da John Landis, è una commedia musicale che ha trasformato due personaggi di “Saturday Night Live” in un fenomeno cinematografico.

La storia segue Jake Blues (John Belushi), appena uscito di prigione dopo tre anni di detenzione al Joliet Penitentiary, che si riunisce con suo fratello Elwood (Dan Aykroyd). I due fratelli, vestiti sempre con abiti neri, cappello e occhiali da sole, sono “in missione per conto di Dio” – come dichiarano loro stessi.
La trama si incentra sulla loro determinazione a salvare l’orfanotrofio cattolico dove sono cresciuti, minacciato di chiusura per mancato pagamento delle tasse. Per raccogliere i $5.000 necessari, i fratelli Blues decidono di riunire la loro vecchia band R&B, “The Blues Brothers Band“, per un concerto di beneficenza.
Nel corso della loro impresa, Jake ed Elwood si trovano inseguiti da polizia, ex-fidanzate vendicative (Carrie Fisher), neonazisti dell’Illinois e una “donna misteriosa“. Il film è caratterizzato da spettacolari scene d’azione, inseguimenti automobilistici epici e performance musicali leggendarie con artisti del calibro di James Brown, Aretha Franklin, Ray Charles e Cab Calloway.
Roger Ebert (noto critico cinematografico statunitense) descrisse il film come “un grande e rumoroso colosso che dimostra che se sei abbastanza chiassoso, volgare e hai abbastanza energia grezza, puoi trasformare un rullo compressore in un musical“.
La copertina dell’album
David Alexander è il fotografo della copertina della colonna sonora originale di “The Blues Brothers”.
La sua fotografia per la copertina è diventata un’immagine iconica che cattura perfettamente l’essenza del film e dei suoi protagonisti.
L’immagine cattura Jake ed Elwood Blues nella loro iconica posa: entrambi vestiti nei loro caratteristici abiti neri, cappelli neri e occhiali da sole scuri, appoggiati su un’automobile americana degli anni ’70. L’auto, probabilmente una Chevrolet o simile, è di colore scuro e presenta una targa dell’Illinois visibile (“BDR 529“).
La scelta di Alexander di ritrarre i fratelli Blues nel loro elemento naturale – accanto a un’automobile americana in un contesto industriale – cattura perfettamente l’essenza del film. La fotografia trasmette immediatamente il senso di avventura, ribellione e determinazione che caratterizza i protagonisti.
Significato artistico
Il lavoro di David Alexander trascende la semplice fotografia promozionale per diventare un’icona culturale. La sua immagine ha contribuito a definire visivamente l’identità dei Blues Brothers, influenzando l’iconografia del duo per decenni. La composizione equilibrata, l’uso sapiente della luce naturale e la scelta del setting (sullo sfondo il ponte della 95th Street sul fiume Calumet…) rendono questa copertina un perfetto esempio di come la fotografia possa supportare e amplificare la narrazione cinematografica. La foto poi è nello stesso set della locandina del film.
Il contrasto tra il blu intenso dello sfondo e i toni terrosi della fotografia centrale crea una tensione visiva che riflette il contrasto tra la serietà della “missione” dei protagonisti e l’assurdità comica delle situazioni in cui si trovano coinvolti.
David Alexander
David Alexander si è laureato al LA Valley College, UC Berkeley e alla University of Chicago Law School prima di dedicarsi alla fotografia. Durante la sua lunga carriera come fotografo commerciale, ha fotografato copertine di album iconiche come “Hotel California” degli Eagles, copertine e poster dei Blues Brothers, il poster di “The Terminator“, oltre a lavori per artisti come Aretha Franklin e Tom Petty and the Heartbreakers.
Ha anche realizzato poster cinematografici per film come “Stripes” di Bill Murray, “Richard Pryor Live on Sunset Strip“, “9 to 5” con Jane Fonda, Lily Tomlin e Dolly Parton, e “Fletch“.
Oltre al suo successo commerciale nella fotografia di musica e cinema, Alexander ha pubblicato nel 2024 un libro fotografico intitolato “Pictures of Time“, concentrandosi su persone ordinarie e temi legati al tempo e alla natura, dimostrando la sua evoluzione artistica verso una fotografia più personale e contemplativa.
La sua carriera rappresenta un ponte importante tra la fotografia commerciale dell’industria dell’intrattenimento e l’arte fotografica contemporanea.

