Røsenkreütz
Progressive Rock 🇮🇹
DIVIDE ET IMPERA
Andromeda Relix – Opal Arts
Vi è mai successo di desiderare un album per vedere quali immagini potesse mai contenere il booklet e leggerne i testi ancor prima di terminare il primo ascolto?
E’ ciò che accadde a me un pomeriggio mentre ascoltavo Divide et Impera; motivo per cui contattai Fabio Serra e dopo soli due giorni era tra le mie mani.
Un Progressive Rock di altissimo livello, l’atmosfera quasi teatrale e cinematografica dei brani ti fa immergere nel mondo in cui queste otto storie sono contenute.
Durante una chiacchierata, Fabio Serra mi disse, “Fa conto che siano 8 mini film tutti col tema comune del controllo, affrontato da punti di vista e storie diverse”.
Un ottimo lavoro svolto da ogni musicista coinvolto e da Massimo Piubelli alla voce.
In copertina un’immagine di Christophe Dessaigne, surreale nei toni e nelle sfumature: un corvo su di una palizzata che sembra dividere il nulla, osserva questo strano mondo per poi prendere il volo, un mare calmo e allo stesso tempo inquieto, un orizzonte nebbioso che si fonde con il cielo plumbeo; penso non si potesse scegliere immagine migliore in cui aleggia un alone di oscuro mistero.
Le rappresentazioni del booklet sono della fotografa Lara Zanardi (lo scatto originale di Imaginary friend è di Alfredo Montresor), suggestive e comunicative.
Come rappresentare musica, testo ed emozioni in un immagine.
Poi, come spesso accade, mi sono persa nei testi mentre ascoltavo, perché la Musica per me è la perfetta fusione tra essi e nel mezzo ci siamo noi che cerchiamo di coglierne le emozioni.
Questo è il viaggio attraverso i brani, a modo mio.
FREEFALL
Una musica ariosa, quasi spensierata che tratta pero’ un argomento doloroso per il cuore: l’essere manipolati, usati quando si è innamorati di qualcuno che non corrisponde i nostri sentimenti. Tra montagne russe di gioia e dolore, arriviamo a credere a dolci bugie aspettando un amore che non arriverà, se non per poi andarsene lasciandoci, senza risposte, a volte nemmeno con un addio.
IMAGINARY FRIEND
Nel primo minuto la musica sembra quasi introdurre una scena teatrale.
Il tema trattato magistralmente è la religione, quella legata alle guerre fatte per “salvare l’anima”, discorsi spesi in nome di un Dio che nascondono interessi ben differenti.
L’immagine del booklet ha sullo sfondo un altare con un AK47, simbolo della violenza e, come mi fece notare Fabio, appaiono non a caso le simbologie delle due più importanti religioni monoteiste, la croce e la luna.
THE CANDLE IN THE GLASS
E’ senza dubbi la ballad dell’album. Una parte strumentale intima, introspettiva, sognante soprattutto grazie alla chitarra e alla pedal steel che in questo brano mi hanno lasciata senza fiato, perché ti sanno trasportare in un mondo che va al di là di ciò che è conscio o materiale. Magnifica anche l’esecuzione vocale.
Smetti di combatte con te stesso, lasci andare le paure, ti guardi allo specchio, ti perdi in quell’immagine.
Fabio Serra mi disse “più che la ricerca, la dissoluzione dell’ego e quindi trascendere tutti i controlli”.
I KNOW I KNOW
Musicalmente per me senza dubbio il brano più spinto dell’album, al primo ascolto pensai a qualcuno che ti manipola impedendoti di vivere come se ti legasse l’anima: parla di quelle persone che cercano di farlo subdolamente.
Lo sfondo per questo brano è una ragazza con il viso, il collo e le mani legati da una corda fino ad esserne coperti, un’immagine forte, come forte è I Know I Know nel testo, nella musica e nell’interpretazione di Massimo Piubelli.
AURELIA
Interamente cantata da Fabio Serra e proprio grazie a questo così incredibilmente sentita.
Il tocco malinconico della chitarra ci accompagna lungo il viaggio nella vita “perfetta” di una donna, intrappolata in una realtà colma di bugie che, quando svelate, culminano in un omicidio (lascio a voi la curiosità di scoprire l’intera storia).
Da qui un’incredibile e disperata solitudine avvolge la sua vita; la musica cavalca l’onda di quei momenti con le tastiere e la sezione ritmica che sanno trasmetterti quell’angoscia disperata.
Lei, intrappolata come la bellissima rosa rossa nel ghiaccio che la rappresenta.
La fine del brano non poteva che avere la delicatezza di un sospiro.
TRUE LIES
Un brano dai suoni spensierati che strizza l’occhio all’hard rock ci porta al mondo della tv che al giorno d’oggi sa controllare ed influenzare le masse, troppo spesso cieche di fronte ad uno schermo. Un telecomando è lo scettro del re di un mondo pigro. In questo mondo interattivo di “vere bugie” per fortuna abbiamo la Musica e questa chitarra che scorre fino a regalarci un bellissimo solo.
SORRY AND …
Incredibilmente toccante, affronta con eleganza e decisione un argomento delicato come l’eutanasia dal punto di vista di chi non vuole vivere una sofferenza contro la quale si sa già di non poter vincere.
La prima parte del brano inizia in punta di piedi con gli arpeggi della chitarra, la voce di Fabio Serra (che canta fino all’ingresso della batteria) e con una viola che rende l’atmosfera ancor più suggestiva; quasi un duetto per raccontare una scelta che richiede amore e coraggio.
THE COLLECTOR
Una suite di 15 minuti e mezzo inizia travolgente per lasciare poi spazio alla chitarra che introduce la voce. Ogni strumento ha un suono ben distinto e percettibile come ogni pensiero ed azione del seriale killer protagonista di questa storia.
Azioni estreme ed efferate, un collezionista di occhi che li conserva gelosamente come fossero gemme. Vittima e carnefice allo stesso tempo.
Tanta sofferenza causata per altrettanta in precedenza ricevuta da questa vita, una società indubbiamente malata in cui l’indifferenza nasconde agli occhi e al cuore una disperata richiesta di aiuto.
Se amate il Progressive Rock non potete perdervi questo album.
Il mio viaggio con voi finisce qui, ringrazio infinitamente Fabio Serra per la pazienza e le chiacchierate.
Røsenkreütz
Line up
Fabio Serra (guitars, keyboards, pedal steel, percussions, lead and back vocals)
Gianni Brunelli (Drums, percussions)
Gianni Sabbioni (Bass, chapman stick)
Massimo Piubelli (Lead and back vocals)
Carlo Soliman (Piano, keyboards)
Eva Impellizzeri (Viola, add keyboards, add back vocals)
https://www.facebook.com/rosenkreutzband/
Recensione di Eleonora Veronesi