È figlio della spontaneità, Void Dimension: della spontaneità legata alla creazione artistica, del magico scambio sintonico tra i musicisti, della sottile adrenalina prodotta dalle session nello studio di registrazione; ed è l’esordio dei ciociari The Zoids. Uscirà il 14 settembre per MiaCameretta Records (distribuzione fisica e digitale Goodfellas).
Guarda il video di Lex: https://youtu.be/507230tRhKs
Pur trattandosi di un esordio, i The Zoids non difettano di esperienza: Francesco Salemme e Luigi Mosillo, rispettivamente chitarra/voce e basso/cori, hanno condiviso per quasi un decennio l’avventura targata At the Weekends. Affermano i ragazzi: “È stato piacevole ritrovarsi dopo un anno dallo scioglimento e constatare che non era venuta meno una certa intesa, che i pezzi uscivano di getto senza troppe forzature”. Completa la formazione la batteria di Domenico Benfante che, con le sue influenze hard- e glam-rock – qualcuno ha detto Tommy Lee? –, ha inciso significativamente sul suono dell’album.
Scritto tra agosto e dicembre 2017, e registrato a febbraio nel VDSS Recording Studio di Filippo Strang, Void Dimension ha un’anima duale che si sviluppa attraverso 8 canzoni (più una bonus track, per un totale di 27 minuti) fatte di atmosfere malinconiche e chitarre graffianti, melodie orecchiabili e ritmiche serrate. Potrebbe esser visto come una sintesi ideale tra il beat anni ’60 e l’indie a stelle e strisce a cavallo tra ’80 e ’90, le chitarre di strokesiana memoria e il basso à-la Adam Clayton (U2), il tutto filtrato attraverso una produzione che cerca una decisa contemporaneità.
Nelle liriche invece i The Zoids hanno creato come un mondo parallelo, dove tutto è un po’ fluttuante e distorto, come un sogno in cui continuamente si cerca la serenità. Tre i concetti attorno ai quali ruotano: vita, amore, tempo. Secondo Francesco, l’autore dei testi, “si nasce e si vive per amare con il tempo a scandire gli attimi che si susseguono, per alcuni velocemente per altri meno.” Quando viene a mancare uno di questi elementi, nel mondo astratto dei The Zoids si riazzera tutto, non si vive più bene, si prova dolore e tutto può sembrare vuoto. Void Dimension, appunto.
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