DOPO “ON THE TRAIN RIDE HOME”, UN ALBUM ACUSTICO, INTROSPETTIVO, IL PRIMO DI UNA DOPPIA USCITA,
LA BAND AUSTRALIANA APPENA CERTIFICATA DISCO D’ORO CON IL SINGOLO DI DEBUTTO “BLOOM”,
E CHE VANTA 47 MILIONI DI VIEWS SU YOUTUBE E 260 MILIONI DI STREAM SU SPOTIFY,
PUBBLICA LA SECONDA PARTE:
THE PAPER KITES
PRESENTANO
“On The Corner Where You Live”
21 SETTEMBRE, NETTWERK / BERTUS
anticipato dal singolo
“DEEP BURN BLUE”
disponibile dal 13 luglio
ascolta: https://youtu.be/MVUlOA9szLs
ascolta: https://soundcloud.com/nettwerkmusicgroup/the-paper-kites-deep-burn_blue/s-ukmgr
The Paper Kites (che includono anche la vocalist Christina Lacy, il chitarrista Dave Powys, il batterista Josh Bentley e il bassista Sam Rasmussen) si sono costruiti nel tempo una fan base leale e ben distribuita: negli otto anni trascorsi da quando si sono formati, la loro musica li ha portati ad avere reach altissime, con continui tour internazionali di successo, quasi 47 milioni di views su Youtube e più di 260 milioni di stream su Spotify.
On the Corner Where You Live è un lavoro dolce-amaro, languido come il suono della pioggia, dai toni noir dei sassofoni e delle chitarre e i richiami ai suoni del traffico, pregno di storie dal cuore pesante. Sam racconta: “Mi sono ispirato all’atmosfera ricca, schietta e compassionevole delle tarde notti”.
I due album On the Corner Where You Live e On the Train Ride Home inizialmente dovevano essere pubblicati insieme come doppio, ma alla fine la band ha deciso che i brani che li compongono fossero talmente diversi da dover separare totalmente le due pubblicazioni: il primo è assolutamente minimal, quasi acustico. Il secondo ha un sound più massiccio. Sono due facce della stessa medaglia. Stesso feeling, due modi diversi di esprimerlo.
Lo strumentale di apertura “A Gathering on 57th” fa da ponte fra i due album: la prima cosa che si sente è il suono del treno che corre sui binari e un venditore ambulante che si lamenta nella notte. Sam ha preso ispirazione per l’album durante il tour: alloggiando in città sconosciute, osservando le vite degli altri. La band alloggiava a Manhattan sulla 57ma e dalla finestra del loro hotel vedeva le vite degli abitanti del palazzo davanti.“Give Me Your Fire, Give Me Your Rain” parte da dove On the Train Ride Home era arrivata. Le potenti batterie di Josh Bentley sono la conferma della differenza di suono fra questo album e il predecessore. Una lussureggiante ondata di malinconia notturna di mezzanotte dà un che di nostalgico a tutto ciò che arriva dopo. Anche il suono della strada è stato preso dalla 57ma a Manhattan. In “Midtown Waitress” Sam racconta un episodio accaduto anni prima in un bar di Londra, quando una donna di una certa età, rivelatasi poi una pianista, scrisse su un pezzo di carta una melodia e gliela regalò, intitolando il pezzo “The Encounter”. Da lì nasce il brano.
“La musica ha molto più senso ed è molto più devastante quando tocca esperienze personali,” dice Sam. Il primo singolo estratto dall’album, “Deep Burn Blue” , parla di una ragazza che non vuole lasciare la propria stanza. “È quella sensazione di essere un tutt’uno coi tuoi pensieri che ti prosciuga”. La canzone ha anche un riferimento a Nick Drake a un certo punto: “You like the sound of a pink moon cry/Lying on the floor as the day goes by.” “When It Hurts You” è un lamento armonico che parla di un uomo, chiuso fuori da casa propria, che fa telefonate e chiede scusa urlando in strada: “Speri che il mattino dopo si siano calmate le acque, ma probabilmente non accadrà” spiega Sam in merito a quella sensazione. Ha scritto trenta canzoni in tre mesi. “Mi ha consumato. Alla fine ero esausto.”
Christina Lacy canta in “Mess We Made”. Sam racconta “Volevamo farla cantare anche negli album prima, ma il produttore non era convinto della resa, si intuiva che stava cantando pezzi non suoi, mentre stavolta ha stabilito davvero una connessione emotiva… e si sente.”
Tanti i film che hanno influenzato Sam in qualche modo, durante la realizzazione dell’album. “Nel mio studio mi son messo a proiettare film: ‘Lost In Translation,’ ‘La Finestra Sul Cortile,’ ‘Strade Perdute’, e così è nata la linea di piano di “Does It Ever Cross Your Mind.” C’è il blues e il jazz e c’è un mood anni 50 in questo disco: Jackie Gleason, Frank Sinatra.
Anche stavolta, come per la prima parte del doppio album, l’artwork è stato curato dall’artista noir di Los Angeles Gina Higgins.
ON THE CORNER WHERE YOU LIVE, 21 SETTEMBRE 2018, NETTWERK // BERTUS
Il 21 settembre è anche prevista l’uscita di una limited edition deluxe di entrambi gli album in vinile, in doppio colore oro e argento.
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Ufficio Stampa
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