A distanza di due anni da Son Of Man che tanto abbiamo apprezzato in questo lasso di tempo, i Black Roots tornano con un nuovo godibile lavoro in studio che sancisce un ritorno alla loro storica etichetta: la Nubian Records.
Formatisi nel 1979 e lanciati da John Peel con una delle sue leggendarie session nel 1981 divennero una delle band più apprezzate e conosciute nel Regno Unito. La partecipazione a festival come il WOMAD o il Glastonbury festival li portò alla ribalta come side band nel tour del 1984 degli UB40 sdoganando la loro musica anche sul suolo europeo. Dall’epoca delle session di John Peel Errol Brown e soci hanno dato alle stampe altri quattro validissimi album poi dai primi anni novanta il silenzio.
L’oblio ha termine nel momento in cui l’etichetta francese Mackasound ristampa nel 2004 On The Frontline e nel 2007 In Session seguiti da altre due ristampe The Reggae Singles Anthology e All Day All Night che include alcune bonus tracks mai edite in precedenza.
E’ quindi a distanza di circa venti anni, nel 2012, che i Black Roots tornano prepotentemente sulle scene con un nuovo apprezzabile lavoro intitolato On The Ground e pubblicato dalla Sugar Shack Records cui fanno seguito altri due lavori Ghetto Feel e il già citato Son Of Man.
Con questo Take It continuano a percorrere il loro cammino mettendo a segno un nuovo colpo. Le liriche come sempre sono impegnate a livello politico e sociale e l’intero album è pervaso dalla constatazione del decadimento sociale cui si sta andando incontro nell’epoca moderna a causa della politica. L’album musicalmente si muove tra classici ambienti roots, cui da sempre ci hanno abituati, ma non mancano neanche episodi più semplici di gusto retrò alla Max Romeo (Children Of The World, What A Crisis).
Le jazzy How Long, Reincarnation e Ah Who Say colpiscono per i riff e i tappeti che sfociano in ottoni prepotenti e assoli di chitarra ben studiati.
Le roots Tories e la title track, in cui sempre gli ottoni la fanno da padrone, sono pervase da refrain che incollano i brani alla mente lasciandosi canticchiare anche a stereo spento.
Ottimo nuovo lavoro dunque per i ragazzi di Bristol che colpisce e spicca sia per le soluzioni musicali adottate che per i testi. Sia i neoascoltatori che i fan più accaniti troveranno pane per i loro denti. Lo stile è sempre quello inconfondibile dei Black Roots: basi semplici e ben costruite a sostegno di testi impegnati su più livelli. L’uscita di Take It è prevista per il 2 novembre prossimo e vi consigliamo vivamente di segnarvi questa data.
Da non perdere.
Tracklist:
1. Take It
2. Forgive Them
3. Be
4. Common Man
5. What A Crisis
6. Children Of The World
7. How Long
8. Ah Who Say
9. Digital
10. Reincarnation
11. Tories
Alessandra Pierozzi