Sabato 1 dicembre presso il Museo delle Mura di Roma a partire dalle ore 21.00 (via di Porta San Sebastiano 18) la Keysound, all’interno delle iniziative di Musei in Musica 2018, presenterà Cinematica, un progetto di Marco Testoni che, assieme a Mats Hedberg compie un viaggio nel mondo delle colonne sonore del cinema: da Ryuichi Sakamoto a John Carpenter, da Nicola Piovani a Jan Johansson fino alle musiche originali tratte da Hang Camera Pocket, l’ultimo album del duo. Un concerto a cavallo fra grandi classici rivisitati e una session di improvvisazione su alcune immagini del grande cinema.
Un dipinto raffinato dei suoni più cari della nostra memoria collettiva restituita a nuova vita grazie all’incontro artistico tra il percussionista e compositore romano ed il chitarrista svedese: un mix di stile mediterraneo e sensibilità scandinava che attraverso il dialogo musicale tra il suono evocativo degli handpan ed il caldo fraseggio delle chitarre regala un particolarissimo sound a cavallo tra musica per immagini e world music che sconfina liberamente nella musica classica, jazz e folk-rock. La serata prevede oltre ad alcuni dei temi dei compositori citati anche una session di improvvisazione musicale sulle immagini di tre grandi film di ieri e dell’altro ieri: Bullitt di Peter Yates (1968), Paris Texas di Wim Wenders (1984) e Non è un paese per vecchi dei fratelli Joel e Ethan Coen (2007).
La musica è il 50% di un film
(George Lucas)
Marco Testoni è una figura poliedrica di percussionista, compositore e music supervisor la cui ricerca è particolarmente rivolta all’interazione tra musica e arti visuali. Il suo percorso artistico è ricco di collaborazioni in diversi ambiti creativi: dalla musica per film all’attività concertistica, dal teatro alla pubblicità, dalla fotografia contemporanea alla videoarte. Con il suo particolare set di handpan esprime quel “lirismo del ritmo” che è il manifesto artistico del suo stile musicale. Nel 2009 pubblica l’album Impatiens che vede la partecipazione di Billy Cobham e dell’ensemble percussionistico Hang Camera. Fonda nel 2010 il quartetto Pollock Project basato sull’estetica dell’art-jazz, un mix di jazz contemporaneo e multimedialità, con quattro album all’attivo. Nel 2016 pubblica per Audino il libro Musica e Visual Media dedicato al rapporto tra musica e immagini. Nel 2017 sue performance musicali vengono presentate al Louvre di Parigi e al Macro di Roma. Sviluppando differenti tecniche e stili compositivi, ha scritto e realizzato numerosi progetti musicali e discografici: dal jazz (Billy Cobham, Pollock Project, Luis Salinas, Hang Camera, Michele Ascolese) alla canzone d’autore (Antonella Ruggiero, Paola Turci, Tosca, Edoardo De Angelis). Lavora stabilmente nell’ambito della musica per cinema e fiction e pubblicità sia come compositore che come music-supervisor lavorando tra gli altri con Paolo Genovese, Marco Bellocchio, Guy Shelmerdine, Luca Miniero, Silvio Muccino. Ha vinto il Premio Colonne Sonore 2014 nella categoria “Migliore Canzone per Film Italiano” componendo il brano “Io credo, io penso, io spero”, interpretato da Antonella Ruggiero per il film indipendente BlackOut. Nel 2015 è stato premiato come “Compositore dell’anno” al Roma Videoclip Festival 2015. www.marcotestoni.com
Mats Hedberg è un chitarrista, sia acustico che elettrico, e compositore svedese residente in Italia. Un artista eclettico impegnato in numerosi progetti artistici: dal prog al jazz acustico, dall’ambient alla canzone d’autore. Ha all’attivo dieci album solisti e collaborazioni con: Morgan Agren, Elisabeth Cutler, Giovanni Imparato, Melissa Gray. Dal 2009 è membro fondatore del gruppo Hang Camera (feat. Billy Cobham) ed in seguito entra nel quartetto art-jazz Pollock Project. E’ da sempre impegnato in un’intensa attività concertistica e didattica concentrata in centro e nord Europa (Germania, Svezia, Olanda, Uk). Ha scritto colonne sonore per cinema e documentari e collaborato con artisti italiani tra i quali: Massimo Ranieri, Giorgia, Gianni Morandi. www.matshedberg.net
Il Museo delle Mura di Porta San Sebastiano di Roma è uno dei luoghi della Storia della Capitale. L’antico che accoglie il futuro. E insieme viaggiano in un luogo senza tempo che ha la capacità di compiere nello spettatore uno straniamento. Ed è nello straniamento che avviene il magico transfer di cui sono capaci il mondo del cinema e della musica per il cinema.In questo luogo un po’ senza tempo, la musica per il cinema si fa duetto e quindi concerto da camera. Due mondi opposti, ma allo stesso tempo molto vicini: l’archeologia e il mondo delle immagini si incontrano in questo museo che ha impressa in sé molta della storia della Capitale.Nel dialogo fra mondi lontani la magia di un incontro senza confini: fra mondi storici, culturali, artistici differenti.
Lorenza Somogyi Bianchi
Responsabile Ufficio Stampa & PR
Studio Alfa – Ufficio Stampa e Promozione