Ho avuto la fortuna di conoscere questo gruppo veramente particolare e per certi aspetti unico nel suo genere, essendo amico di uno dei componenti della band che poi nel 2009 ha lasciato la formazione (Orsonero). Sempre grazie a lui sono venuto in possesso dell’ultimo lavoro dei LETATLIN: “Natsuko the 11th story” uscito quest’anno in edizione limitata e venduto soltanto online.
Prima di affrontare questo disco credo sia utile per chi non conoscesse la band parlare un pò di loro per capire con chi si a che fare e cosa ci aspetta dall’ascolto delle 10 tracce.
Letatlin nacquero, all’inizio degli anni ’90, a Roma attraverso la collaborazione di Marc Mal de Vivre, Hans Plasma and Orsonero. I primi 3 demos della band (Tatlin, Fossili di piccolo calibro, Detriti), registrati con Mr.MF alla batteria erano principalmente lavori con atmosfere noise e un suono post-punk (unito ad un approccio non solito agli strumenti).
Nel 2002, autoprodussero l’album “Missili sul Giappone” inserendo suoni wave e dark su testi a dir poco schizzoidi. Dopo una buona accoglienza dagli addetti ai lavori, nel 2003 fu la volta di “1919: naissance du robot”, da ritenersi fondamentale per lo sviluppo successivo del gruppo sia dal punto di vista tecnico che creativo (fu registrato con la batteria elettronica, synth e campionamenti) e fece evolvere il suono verso quello che il gruppo stesso definì: “Visionary Post Punk”. In seguito alle ottime recensioni il gruppo fu contattato dalla Ark Records per la registrazione ufficiale del primo album.
Come spesso accade, ogni evoluzione è seguita da un mutamento, e Marc e Hans decisero di trasferirsi ad Amsterdam. L’album che uscì nel 2006 “La Sepoltura delle Farfalle” fu realizzato proprio durante questo sonico-elettronico spostamento, tra Roma ed Amsterdam. Il prodotto ebbe recensioni ottime in tutta Europa e furono contattati da Mike Mercer (autore del libro “Music to Die for”, del 2009) che li inserì nel libro. Letatlin suonarono in giro dal vivo componendo nuovi pezzi (in Inglese) e nel 2008 produssero l’Ep di 4 tracce: “Lolita is Waiting for You”.
Nel 2009 Orsonero lasciò il gruppo (con il quale attualmente collabora occasionalmente come membro esterno). Nel 2010 sono usciti altri 3 singoli: “39th of May”, “H. Dinamo” e “The Lake”. I due membri fondatori Mal de Vivre e Plasma sono sempre alla ricerca di una etichetta coraggiosa e disponibile a produrre e distribuire un tipo di musica non certo di facile ascolto, molto innovativa e bizzarra. Attualmente Idan K dei Sophia e il programmatore di computer Nisja accompagnano la band durante i concerti.
Veniamo al disco. Il cd contiene 10 tracce ed è in formato digipack, con un artwork dall’immagine veramente forte.
Come dicevamo sopra i Letatlin sono un gruppo molto particolare. La loro musica pur avendo come base uno stile wave, punk, noise, dark è UNICA, merito senza dubbio della capacità di tradurre in musica i pensieri, le visioni e le stranezze che ci circondano. Tutto è molto ricercato, elegante, non usuale. I Letatlin non accettano e non credo accetteranno mai compromessi che possano in un certo modo rendere mainstream i loro brani o il concetto che hanno di fare musica, pur partendo da suoni e stili che hanno partorito gruppi del calibro di Sonic Youth per dirne uno soltanto, filtrati ovviamente dalla personalità e dal carattere Letatliniano (concedetemi questo termine).
O si amano o si odiano. A volte lasciano interdetti per le soluzioni di volta in volta proposte e tra campionamenti, synth, testi sussurrati, ritmi ipnotici e ossessivi i brani sono molto efficaci (a me hanno ricordato molto i NIN nell’approccio del cantato oppure una sorta di Joy division del 2014, se Ian Curtis fosse ancora qui, dove il suono grezzo della sezione ritmica viene sostituito da drum machine e samples).
Di sicuro non si resta annoiati dall’ascolto, un viaggio sonico tra musica e suoni bellissimi e testi non banali al limite del delirio visionario. L’album va ascoltato per intero e ad ogni ascolto successivo prende sempre di più (almeno a me ha fatto questo effetto).
Supportate la buona musica e i LETATLIN!!!!
CREDITS:
Giuseppe Bellobuono