Abbiamo avuto il piacere di intervistare la band “L’Introverso” che si sono raccontati per i lettori di EXHIMUSIC.
Potete presentarvi agli ascoltatori di ATOM RADIO?
Ciao! Siamo L’Introverso, un gruppo della Barona, un quartiere di periferia di Milano.
Come è nata l’idea di mettere su una band? Cosa vi ha spinto a fare musica?
L’idea di formare una band è partita dall’amicizia. Prima di suonare eravamo amici che condividevano la passione per la musica. A un certo punto ci è venuta voglia di farla attivamente, di utilizzarla come mezzo per leggere meglio dentro noi stessi e per esprimerci completamente. Ma soprattutto per dare una giustificazione nobile alla nostra voglia giovanile di sbronzarci e fare casino.
Il nome che avete scelto per la band “L’Introverso” rappresenta la vostra personalità e il modo di creare atmosfere intime e parlare di cose semplici ma per nulla scontate oppure è nato così per caso?
La nostra personalità ha dei tratti introversi, ma meno di quanto si pensi. In realtà siamo molto socievoli e ci piace divertirci. Ci dicono spesso che non siamo introversi come credevano, forse perché c’è sempre un’incomprensione sul significato di introverso, che a volte viene confuso con timido. Il nome della band nasce soprattutto dal tipo di musica che facciamo. Di solito parliamo di sensazioni intime, di mondi interiori. Il primo album l’abbiamo registrato senza avere ancora un nome. Eravamo in studio a pensare a come chiamarci, l’unica certezza era che volevamo un nome al singolare, quando Federico Calvara, uno dei fonici dello studio nonché attuale bassista dei Medulla, se n’è uscito con “L’Introverso! Secondo me rispecchia la vostra musica”. E’ piaciuto immediatamente a tutti.
“Una primavera” è il vostro secondo disco dal quale sono stati tratti diversi singoli. L’ultimo “Manie di grandezza”, uscito da pochissimo, è accompagnato da un video molto interessante.
Ti ringraziamo. E’ un video fatto da noi, a costo zero. Abbiamo tirato fuori qualche idea e poi Futre, il nostro bassista, e Mauro Ferrarese, un caro amico d’infanzia, si sono buttati in questa nuova esperienza, hanno sprigionato loro creatività e l’hanno realizzato.
A parte la melodia e il riff vincente del pezzo…… a noi (o a voi) cosa resta oltre le manie di grandezza…?
Forse resta la realtà. Che, però, a pensarci bene non è per forza inferiore ai sogni. A volte dovremmo saperla apprezzare di più. I sogni sono il motore di tante cose, non dovremmo mai farne a meno, ma se viviamo solo di sogni, potremmo anche ritrovarci a vivere di frustrazioni. Le gioie più belle arrivano proprio dalla realtà, se impariamo ad assaporarla.
Dall’ascolto del disco è evidente la vostra notevole capacità compositiva e il fatto che la musica che producete sia molto diretta e molto curata. Ci potete raccontare come nascono i vostri brani? Quali sono le vostre influenze?
I brani nascono da me, in solitudine. Poi, quando l’essenza della canzone (melodie, testo e armonia) mi soddisfa, la porto in sala prove e la faccio sentire agli altri. Da lì in poi, la arrangiamo tutti insieme, cercando il giusto taglio e arricchendola con le idee e il tocco di ognuno.
Quale relazione esiste tra la musica che create e la vostra vita quotidiana?
La nostra musica e la vita quotidiana sono intrecciate. Di solito, esprimiamo quello che abbiamo dentro, e quello che abbiamo dentro ha a che fare con quello che siamo e quello che viviamo.
Il disco è prodotto da Davide Autelitano dei Ministri. Come vi siete trovati? In cosa vi ha arricchito questa esperienza?
Ci siamo trovati bene, è stata un’esperienza che ci ha fatto crescere sotto molti aspetti. Divi ci ha dato idee, ci aiutato a capire i nostri punti di forza, i punti deboli e a darci la fiducia necessaria per superare questi ultimi. Quando c’era da lavorare eravamo molto seri, quando si finiva ci divertivamo senza freni. A distanza di tempo, quello che rimane, oltre a un album di cui siamo molto orgogliosi, è un’amicizia speciale.
State preparando un nuovo album? Farete dei live?
Per ora non stiamo preparando un nuovo album, ma abbiamo ancora intenzione di portare avanti questo disco, soprattutto dal vivo. Perché stiamo notando che, al contrario dei gruppi già famosi, più passano i mesi, più l’interesse per il disco cresce. Non sappiamo perché, ma ne approfittiamo.
Dove e come possono seguirvi gli ascoltatori e le persone che vogliono sapere di più sulla band?
I social network che utilizziamo di più sono Facebook (www.facebook.com/lintroverso) e Instagram (@lintroverso). Ci divertono, anche se li usiamo moderatamente. Poi c’è il sito (www.lintroverso.com), in cui ci sono i link per tutto.
Grazie per l’intervista!
La Redazione