Attivi dal 2008 i romani Skasso sono una delle voci più energetiche ed originali della scena ska italiana. La prima forma originale della musica giamaicana è il loro grande amore, sia nei suoi classici suoni giamaicani degli anni ’60 che nelle forme accelerate dal punk della ‘new wave’ Two Tone della fine degli anni ’70: il loro approccio è comunque quello di una grande famiglia che vive la musica con passione enorme usandola per riempire la vita di magia e sogno.L’anno con cui gli Skasso hanno chiuso i loro nove anni ha visto una grande accelerazione di attività: nel corso del 2017 infatti hanno scaldato il pubblico di personaggi come Skatalites, Selecter e Zion Train prima delle loro esibizioni ed hanno aperto davanti ad una notevole cornice di folla l’ultima edizione di ‘Enotica’ al Forte Prenestino. Queste esperienze insieme alla crisi di valori che ristagna nel nostro paese sono state tra le principali fonti di ispirazione del loro terzo lavoro ‘Il Paese Degli Orrori’, indubbiamente il disco della svolta. L’incessante lavoro in sala prove ha preparato al meglio le registrazioni dell’album, avvenute tra il 2016 ed il 2017 al Trick Studio di Andrea Mattei. L’album è stato poi mixato al Formadonda Studio di Bruno Abramo ed il Gruer Studio di Claudio Gruer si è occupato del Mastering.
E’ proprio la traccia che dà il titolo all’album ad introdurre gli ascoltatori al mondo sonoro degli Skasso tra suono pulsante dello ska e rabbia e sdegno per la situazione sociale del nostro paese. Il mondo delle fiabe può offrire una possibile ed efficace chiave di lettura della realtà: sospinta da chitarre ‘morriconiane’, ‘Pollicino’ racconta con parole dal cuore la mancanza di prospettive di futuro delle nuove generazioni; l’argomento di ‘Peter Pan’ è simile ma l’approccio è più positivo e grintoso, tra suoni di ska classico e northern soul e grande voglia di scatenarsi nel ballo; l’andamento dinoccolato della pantera ‘Bagheera’ è il passo migliore per attraversare la nostra giungla quotidiana con grinta ed ottimismo: il romanesco accomuna gli Skasso in questo lavoro alla poesia di strada in un’esperienza fondamentale come Radici Nel Cemento.
La ricchezza della storia e della tradizione della musica giamaicana traspare all’interno di ‘Il Paese Degli Orrori’ dalla presenza del leggendario toaster giamaicano Dennis Alcapone in ‘Terra Bruciata’, dalla scelta di riprendere in modo originale un classico come ‘Afrika’ del trombonista Rico Rodriguez e dai grandi suoni di fiati dello strumentale ‘Skaroots’. Una drammatica notte urbana nei bassifondi è l’ambientazione della epica ‘Quando questa notte finirà’ ed altri punti forti dell’album sono l’introspettiva ‘La chiave’ che cerca di opporsi alla tentazione di mollare tutto ed arrendersi e ‘La Ballata Dei Venti’, una poesia sulla rivoluzione al ritmo di una danza popolare.
In poche parole in ‘Il Paese Degli Orrori’ trovate indignazione, introspezione e militanza ma anche positività e voglia di lasciarsi dietro tutti i guai e ballare. Citiamo alcuni membri della famiglia che hanno dato un contributo importante e cioè il papà del singer Simone Canichella che ha tramandato dagli anni settanta la lirica di ‘Quando Questa Notte Finirà’ (composta da Roberto Romano) ed i cari amici Luca Catino e Serena Zompetta autori rispettivamente delle liriche di ‘Pollicino’ e ‘La Chiave’.
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