Ecco l’intervista alla band Yosh Whale che ha partecipato allo SCAMPIA MUSIC FEST 2018 a cui è stato assegnato il Premio Editoria Musicale.
Il Premio, offerto e voluto dall’etichetta discografica milanese Long Digital Playing Srls è stato consegnato nel corso della seconda serata il 15 settembre da Gaia Anita Mannini (rappresentante della LDP) .
Ciao ragazzi! Siete una giovane band italiana e siamo stati molto contenti di poter sostenere la vostra musica. Come vi siete incontrati, come avete formato il gruppo?
Vincenzo (cantante) e Andrea (elettronica) si conoscono praticamente dalla nascita e hanno condiviso tutte le esperienze possibili insieme. Il gruppo è stato fondato da loro due. Successivamente si è aggiunto Ludovico (chitarrista) (anche lui amico di vecchia data dei due) che ha conosciuto Sam De Rosa (batterista) in conservatorio.
Avete gli stessi background musicali o provenite da esperienze musicali diverse?
Le esperienze musicali sono praticamente le stesse. Vincenzo Andrea e Ludovico suonano già da molto tempo insieme. Avendo conosciuto Sam più tardi non abbiamo condiviso le stesse esperienze. Il background è molto eterogeneo: prende dalla musica nera, dal rock, dall’elettronica e dal metal.
Quali sono stati i vostri riferimenti musicali che vi hanno portato a questo tipo di sonorità?
Gli artisti da cui prendiamo più ispirazione sono James Blake, Bon Iver, King Krule, Donny Hathaway e Pino Daniele.
Quando componete pensate già all’arrangiamento nella stesura dei vostri brani?
In realtà pensiamo prima agli arrangiamenti e successivamente ai testi.
Quanto è stato importante la scelta di cantare in italiano?
Non è stata una scelta, è stata una cosa molto spontanea.
Quanto è importante l’immagine ?
L’immagine è ormai un aspetto fondamentale. Attualmente cerchiamo di curarla al meglio in maniera totalmente indipendente.
Gli “affreschi” sonori che ci raccontate provengono dalla fantasia o da storie vissute?
Sono affreschi che prendono vita dai colori del reale della nostra vita.
Pensate che la forma “album” con un progetto dietro tipo concept sia da rivalutare o pensate che la musica vada consumata brano per brano come una semplice playlist?
Il ruolo del concept è qualcosa che riteniamo ancora molto importante, in quanto per noi il discorso musicale ha bisogno di tempo per potersi esprimere.
Avete partecipato allo Scampia fest. Quanto è importante il contatto con il pubblico? Ci potete raccontare questa esperienza?
Il contatto è importantissimo. La nostra intenzione è comunicare qualcosa a chi ci ascolta, e durante i live ci sentiamo che avvenga nella maniera più intima. L’esperienza dello Scampia Fest è stata bellissima, abbiamo avuto a che fare con tanti artisti ed esperti del settore che hanno condiviso le proprie esperienze e i propri consigli.
Avete dei progetti futuri? Un CD o un album in vinile, o tutti e due?
Stiamo lavorando alla stesura di un album. Sui supporti dobbiamo ancora ragionare.
Dove vi può trovare chi vi vorrebbe conoscere? I vostri contatti!
Certamente sui sociali! Facebook e Instagram
Grazie e viva la buona musica italiana! In bocca al lupo ragazzi!
Grazie mille!
Yosh Whale, progetto campano nato nel 2016 dalle menti di Vincenzo Liguori e Andrea Secondulfo, a cui si aggiungono dopo poco Ludovico Marino e Sam De Rosa, creando un melting pot tra sonorità elettroniche, R’n’B e soul; quadrati nei picchi di intensità, morbidi nelle chiusure più espressive. A gennaio del 2017 viene pubblicato autoprodotto il primo EP “YAWN“. Ad Agosto dello stesso anno esordiscono al Disorder importante festival di musica indipendente campano.
Vincitori dell’edizione 2018 del Premio Buscaglione, oltre al titolo di Next Big Thing, gli Yosh Whale si aggiudicano un mini-tour in nove dei festival partner del Premio Buscaglione dividendo il palco con artisti come i Ministri, Bud Spencer Blues Explosion, Sick Tamburo, Colapesce, Andrea Laszlo De Simone, Dardust e l’opportunità di entrare nella compilation dell’etichetta discografica La Tempesta. Yosh parla unicamente la lingua italiana che nei pezzi si veste di stati d’animo e mentali, di vite di periferia che si esprimono in musica elettronica e testi lirici.
Intervista a cura di Daniele Massimi
(Exhimusic – Percorsi nella musica)