Il compositore e polistrumentista americano che unisce l’indie all’ambient e al rock
e ha pubblicato singoli da milioni di stream su Spotify, dopo un EP di successo arriva con il primo album
e ha pubblicato singoli da milioni di stream su Spotify, dopo un EP di successo arriva con il primo album
OLD SEA BRIGADE
ODE TO A FRIEND
4 GENNAIO 2019 – NETTWERK/BERTUS
4 GENNAIO 2019 – NETTWERK/BERTUS
Old Sea Brigade – pseudonimo di Ben Cramer, nato ad Atlanta e di base a Nashville, compositore e polistrumentista, sta per pubblicare il suo album di debutto ‘Ode To A Friend’ il prossimo 4 gennaio 2019 con Nettwerk. Il titolo dell’album è stato ispirato dal suicidio del migliore amico di Cramer.
L’album è preceduto dall’ipnotizzante singolo ‘Seen a Ghost’, presentato in anteprima su WNYC’s New Sounds, che l’ha descritto come “… moving and anthemic, with multiple layers of soft, rustling vocals intoning the phrase ‘you look like you’ve seen a ghost’. The arrangement betrays an affinity for orchestral pop that might be surprising for a so-called indie-folk artist, but which fits the emotional tenor of the song.”
Ben Cramer ha scritto il brano cercando di bilanciare il passato e il presente in merito ad alcune situazioni della sua vita: “That led me to writing a song which was a bit of a love song to nostalgia,” he says “and the comfort that it can bring when times get rough.”
Prodotte da Jeremy Griffith, le undici tracce dell’album ‘Ode To A Friend’ ammorbidiscono e rompono le barriere. Le canzoni affondano le radici in paesaggi sonori indie americani, rock e ambient, ma al contempo si muovono fra analogie cinematografiche d’impatto e testi provocatori.
La maggior parte delle canzoni sono state abbozzate durante i suoi lunghi tour insieme a Luke Sital Singh, Lewis Watson, Julien Baker, John Paul White, e altri. Nel 2017 arriva l’EP ‘Cover My Own’. Il singolo principale, ‘Tidal Wave’, ha superato velocemente i due milioni di stream su Spotify e ha ricevuto critiche positive da Clash, Indie Obsessive, Immersive Atlanta, e molti altri. Durante l’anno ha raggiunto poi Griffith per la realizzazione dell’album. In studio, la palette sonora si è espansa fino a incorporare synth analogici e strumenti bizzarri come un vecchio pianoforte scordato. Cramer e Griffin son usciti dagli schemi per provare cose diverse, e quel piano è diventato uno dei suoni più ricorrenti e caratteristici del disco.
“I put myself into my own bubble. The music doesn’t conform to one style. I’m in Nashville, but this isn’t straight ahead Americana or country. At the same time, it’s not just indie rock either. I chose to do something that felt like me. It’s the best representation of my songwriting and what I grew up loving about music. I hope you can pull your own meaning from it.”