Articolo pubblicato su VIVIROMA MAGAZINE – 04 2015 APRILE a pag. 57
Strepitosi con il loro modo coinvolgente e fresco gli Statale 66 hanno un grandissimo successo! Li abbiamo intervistati in esclusiva al Pride pub in occasione della presentazione del loro nuovo CD.
Come si compone la band Statale 66?
Come gruppo collaudato e marchio di fabbrica siamo Alessandro Meozzi (chitarra e voce), Giulia Meozzi (batteria e voce), Mary Di Tommaso (voce e percussioni) a cui si aggiunge Danilo Bigioni (basso).
Presentate ai lettori di Viviroma magazine il vostro nuovo CD!
Il nuovo lavoro è nato grazie alla collaborazione che abbiamo avuto con la trasmissione televisiva di RAIDUE, Stracult dove abbiamo eseguito dei brani di bravi compositori tratti da film anni ’70 (Morricone, Cipriani e i Fratelli De Angelis) e pezzi nostri originali, tra cui la sigla di “Stracult”. Queste esecuzioni fatte durante le puntate con il nostro sapore beat anni ’60 sono state poi registrate ed è nato il CD!
Cosa caratterizza il vostro nuovo lavoro discografico?
Dopo il primo disco “Ex tempore”, del 2009, e “Il Castello”, del 2011 che era una colonna sonora psichedelica, ci siamo accorti che mancava l’energia dei nostri live concert. Nel nostro studio di registrazione (Studio 66) abbiamo cercato di ricreare un suono rock, vintage, di tipo analogico sfruttando la saturazione tipica delle valvole degli ampli e una compressione tipica del nastro che cercavamo. Nella costruzione dei pezzi siamo partiti da una linea di basso e batteria, poi siamo intervenuti con le varie sovraincisioni. Alessandro, oltre a suonare, per i brani inediti compone anche i testi e poi c’è l’apporto di ciascuno per creare il pezzo finale. Stiamo comunque registrando un cd di brani inediti.
Da cosa nasce questo modo di comunicare che si nota anche dal vostro look retro’ e psichedelico?
Non siamo così anche nella vita… ma il nostro modo di presentarci dipende tutto dalla musica che ascoltiamo e che ci piace: quella degli anni ’50, ’60 (Kinks, Zombies, Rolling Stones e i gruppi beat), il rock’n’ roll e tutto ciò che viene dal blues e dal country. La musica inglese anni ’60 in genere era molto positiva e dava carica: a noi piace dare quel tipo di emozione al pubblico! Ovviamente abbiamo “ereditato telematicamente” tutta questa passione per questo tipo di atmosfere e siamo stati influenzati dalle discografie dei nostri genitori che avevano i vinili originali dei Beatles, ma anche complessi degli anni 70-80 come i Pink Floyd e i Roxy Music.
Fate musica per professione o per hobby?
La maggior parte del gruppo si, alcuni fanno 2 lavori per arrotondare… ma la musica prende la maggior parte della nostra vita!
Le persone partecipano molto ai vostri live. Mantenete questo rapporto anche con internet?
Abbiamo facebook per fare pubblicità al gruppo (www.facebook.com/statale66) e il sito: www.statale66.it Siamo molto attivi anche con questi nuovi mezzi di comunicazione! Comunque non potremmo vivere senza il computer…!
Alessandro, tu suoni la chitarra… quali sono i tuoi musicisti preferiti?
Enrico Ciacci, con cui ho suonato a volte nei live, che è stato uno dei chitarristi italiani (suona dal flamenco al rock) più importanti, avendo suonato in diverse colonne sonore di Morricone.
Fondamentale per me, è Syd Barret dei primi Pink Floyd ma anche Scotty Moore il chitarrista di Elvis Presley.
Giulia è’ difficile suonare la batteria e cantare insieme?
E’ un po’ faticoso perché quando suoni la batteria un po’ incide sulla voce. All’inizio cantavo solo poi mio fratello (Alessandro) mi ha convinto a suonarla. Da buoni fratello e sorella continuiamo la tradizione dei fratelli musicisti come nei gruppi storici, uno tra tutti i Beach Boys, il nostro gruppo preferito, che era formato da tre fratelli…!
Mary, sembri molto una figura anni ’50 tipo “la spia che venne dal freddo”…
Ho una faccia e il diploma di attrice… mi manca solo il lavoro! Sono diplomata al centro sperimentale di cinematografia e con il gruppo suono le percussioni, la chitarra acustica e canto. Sono addetta all’armonia vocale avendo un buon orecchio ereditato da mio padre musicista! Sono entrata nel gruppo perché riuscivo ad imparare le parti corali in poco tempo!
Danilo, sei un professionista del basso… ma questa barba?
Mi reputo un po’ lo zio del gruppo… e per me è una soddisfazione e un orgoglio suonare con loro. Facendo il bassista ormai da 35 anni quando mi è capitata l’occasione di dare una mano con la mia esperienza, mi sono trovato a fare una cosa molto interessante: da turnista che imparava i pezzi e li suonava ora mi diverto tantissimo sia musicalmente che umanamente. Una piccola isola felice dove faccio quello che mi piace dandomi la linfa vitale quando vado in studio a registrare per lavoro.
Una domanda strana: paghereste per suonare?
No! (Risponde per tutti Danilo) E’ anti etico. Non vedo perché chi ha studiato e ha investito nella sua vita per la passione per la musica si debba svendere. Il problema vero è quando ti chiedono soldi per suonare: sbaglia chi accetta ma molto di più chi lo propone. Fare musica è un lavoro vero e approfittarsi della passione di una persona è altrettanto scandaloso quanto rubare.
Come è stata la vostra esperienza televisiva a Stracult?
Lavorare in uno studio televisivo è faticoso perché devi cogliere l’attimo, ed è tutto live. Buona la prima, la seconda, la terza vai a casa… Si ottimizzano al massimo tutti i tempi. Da musicista (parla Danilo) faccio i complimenti a loro che si sono trovati a loro agio, preparati e hanno soddisfatto tutte le aspettative; sono stati veri, come sempre, come quando si esibiscono live! Sono stati autentici, perfetti nel loro essere “vintage”. E’ quasi certa la nostra partecipazione per una nuova stagione di Stracult! Il momento migliore della trasmissione è stato suonare live con Abel Ferrara regista di capolavori come “Il cattivo tenente” e “The Addiction”. La nostra passione che ci lega è proprio il cinema ed è stata una cosa molto “stracult”!
Vi piacciono i vinili? Li sentite?
Li sentiamo e li compriamo. Ultimamente hanno regalato alla batterista “Ram” di Paul McCartney. Giulia li cerca nei mercatini e Alessandro sta sentendo “Son of Schmilsson” di Harry Nilsson. Danilo a parte la passione per tutta la musica inglese anni ’70 è un fanatico della rhythm and blues e ascolta da Ray Charles, a Marvin Gaye a Wilson Pickett. La sua passione musicale si divide tra Lennon-McCartney e tutta la Motown rigorosamente in vinile! Insomma come dicevano nel film: “Great Balls of Fire” del 1989 che racconta la storia di Jerry Lee Lewis: “Metti insieme una mano destra bianca, una mano sinistra nera, e farai il rock’n’roll!
I Beatles o Rolling Stones?
E’ come dire “meglio mamma o papà”! Ma i Bealtes sono stati comunque dei pionieri in tutto! Per accontentare tutti diciamo: viva i “Beach Boys”!
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Intervista di Daniele Massimi e Giuseppe Bellobuono
Exhimusic – Percorsi nella musica
www.exhimusic.com – exhimusic@gmail.com
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