Avere tra le mani un nuovo album degli AC/DC fa venire i brividi, pensando alla forza che questi ultrasessantenni riescono ancora a trasmettere, senza che prevalga nemmeno per un secondo l’effetto nostalgia. “PWR/UP” mette, di nuovo, a repentaglio l’apparato uditivo e i sensi e lo fa in maniera implacabile. La band è sopravvissuta durante tutti questi anni a quello che è successo nel mondo, alle mode che cambiano e a tutto ciò che potrebbe vagamente far pensare ad una crescita musicale.
Come? Con la COERENZA, abbinata a degli eventi tragici, che nel loro caso si è dimostrata vincente.
Era il 1980, gli AC/DC stavano affrontando la morte improvvisa del leggendario frontman Bon Scott e dopo pochi mesi, all’uscita di “Back In Black”, nulla fu più come prima. Il disco è un immenso tributo a Scott e il suo successo mondiale ha contribuito a rendere ancora più leggendaria la band dei fratelli Young. Quattro decenni dopo, gli AC/DC pubblicano il loro diciassettesimo disco in studio e ancora una volta rendono un saluto sincero e un omaggio doveroso, questa volta al membro fondatore e chitarrista ritmico Malcolm Young, scomparso nel 2017, inscenando una ideale prosecuzione proprio del loro personale album “tutto nero”. Oggi, la band che ha sfidato la morte, la perdita dell’udito di Brian Johnson e altre situazioni negative, ritorna, non solo per resistere, ma per continuare ad entusiasmare tutti i fan che attendevano una nuova uscita.
Con “Power Up”, lo fa attraverso 12 brani accreditati ad Angus e Malcolm Young, a dimostrazione che lo spirito riesce ad andare anche oltre la morte. Giusto il tempo di ascoltare “Realize” e “Shot in The Dark”, e ci si rende conto che Brian Johnson (con i suoi 73 anni) è al meglio della forma, Angus Young probabilmente ha fatto un patto con il diavolo e suona divinamente, Phil Rudd e Cliff Williams martellano con la loro sezione ritmica come un orologio svizzero. Phil Rudd, come Brian Johnson, ritorna dopo una pausa forzata. Il batterista ha scontato un periodo di detenzione domiciliare in Nuova Zelanda e lo ritroviamo dietro al suo trono di tamburi ad aggiungere il suo tocco caratteristico ai pezzi. “Shot in the Dark”, il primo singolo dell’album, vede alla chitarra ritmica il nipote di Angus, Stevie Young, e così come negli altri brani il suo lavoro di spalla è perfetto e Malcolm, ovunque sia, sarà orgoglioso del risultato.
Prodotto da Brendan O’Brien, il disco suona davvero bene e mantiene intatta la magia degli australiani. “Through the Mists of Time” sorprende con il suo andamento quasi pop, fino al momento in cui Angus, in soli 15 secondi di assolo, fuga qualsiasi dubbio, dopo una generazione passata su e giù per i tasti della sua Gibson Diavoletto, sul suo stato di forma. “Power Up” prosegue con brani stilisticamente tipici e anche auto ironici come “Demon Fire”, molto divertente e orecchiabile, dal testo volutamente esagerato, “Realize”, l’opener, dalla forza dirompente che accompagna ed esalta il cantato di Brian Johnson, mentre “Kick You When You’re Down”, “Wild Reputation” e “Witch’s Spell” sono dei mid tempo da paura in cui l’intensità continua a crescere anche se il ritmo è costante. “Money Shot” è “zozza” e “sudicia”: fa venire qualche dubbio o un leggero scetticismo sul fatto che degli attempati settantenni abbiano ancora la “reputazione selvaggia”. La band ha presentato “PWR/UP” come un ideale proseguimento della visione creativa di Malcolm, e infatti la leggendaria coerenza stilistica degli AC/DC è evidente lungo tutto il lavoro. Come sempre, la musica unisce riff sculettanti e muscolosi a testi che contengono doppi sensi al limite della censura rock n roll. Il punto è: “squadra che vince non si cambia” e di certo qui non esiste una variazione radicale della formula abbondantemente collaudata. Angus non si è minimamente preoccupato di sperimentare soluzioni musicali particolari. Oltre ad essere coerente, è addirittura “tradizionale” ed in versione live, quando sarà di nuovo possibile, brani come “Witch’s Spell”, “Demon Fire” o “No Man’s Land” saranno probabilmente aggiunti in scaletta, e vivranno di luce propria.
La cosa fondamentale, alla fine dei conti, è che traspare la gioia della band nel tornare in scena unita, con tutti i vecchi trucchi del mestiere. “It’s A Long Way To The Top… If You Wanna Rock N Roll…” Godiamoceli adesso che ne abbiamo ancora la possibilità, anche perché come cantavano: “Don’t worry about tomorrow, take it today, forget about the check we’ve got hell to pay…”
Giuseppe Bellobuono
AC/DC – PWR/UP (Columbia/Sony Music – 2020)
Tracklist:
Realize
Rejection
Shot In The Dark
Through The Mists Of Time
Kick You When You’re Down
Witch’s Spell
Demon Fire
Wild Reputation
No Man’s Land
Systems Down
Money Shot
Code Red
Line-up:
Angus Young – Lead guitar
Phil Rudd – Drums
Steve Young – Rhythm guitar
Cliff Williams – Bass
Brian Johnson – Vocals